ATTENTATI A BRUXELLES
Ancora una volta nel cuore dell’Europa dobbiamo registrare attentati e vittime innocenti. Tutta la stampa europea esprime orrore e indignazione per quanto avvenuto ed è subito iniziata la gara fra le opposte fazioni (pro Islam o morte all’Islam) con i relativi distinguo per spiegare cosa è perché è successo, quali rimedi adottare e come convivere con la paura del terrorismo.
Siamo sempre più convinti che queste due sfide epocali (immigrazione e terrorismo) possono essere risolte e gestite solo se l’Europa in tempi rapidissimi saprà dotarsi di quegli strumenti unificanti sul piano politico (non Agenzie a latere) come ad esempio la costituzione di una polizia unica europea a cui affidare servizi di intelligence, controllo su tutto il territorio e delle frontiere, che possano dare risposte univoche in nome e per conto di tutti gli Stati d’ Europa. Tutti sono necessariamente chiamati a cedere sovranità in settori sempre più nevralgici ma è la condizione indispensabile per costruire finalmente l’Europa politica. I fatti dimostrano che i singoli Stati non riescono più a gestire fenomeni così complessi ed allora non rimane altra soluzione che quella prospettata.
Non tutti i 28 Stati dell’Unione sono d’accordo su questa strada? non ha importanza, cominciamo noi Stati firmatari dei Trattati di Roma (1957) a dare l’esempio, sarà il nuovo messaggio politico per una autentica unificazione dopo quello dell’800 sul Risorgimento.
Così facendo si darà anche una risposta politica ai tanti populismi o egoismi imperanti al nostro interno alimentati da una politica economica e quindi monetaria errata perché riflette gli egoismi dei singoli.