BOLZANO: La frase della Arendt

Lettera di un lettore pubblicata sul quotidiano “Alto Adige” del 20 luglio 2014 in merito al “depotenziamento” del bassorilievo  situato sulla facciata di un palazzo  raffigurante Mussolini a cavallo con a fianco la dicitura “Credere,Obbedire,Combattere” opera dello scultore Hans Priffrader.

Fa sorridere quel Duce “depotenziato” 

Leggiamo divertiti che l’amministrazione bolzanina, dopo quella provinciale, ha dato il nulla osta al “depotenziamento” del bassorilievo di piazza del Tribunale, accogliendo quanto “partorito” dopo lungo e travagliato lavoro,  dalla commissione di esperti, facendo inserire, in qualche modo, la frase “nessuno ha il diritto di obbedire”.

Permettetemi una prima chiosa. Dire che nessuno ha il diritto di obbedire è come affermare che tutti hanno il dovere di non obbedire, e ciò mi sembra un pochino antidemocratico. Sicuramente la frase contestualizzata nel tempo e nello spazio in cui fu pronunciata da Hannah Arendt ha un senso, che sfugge vista sbattuta lì, come i cavoli a merenda.

Altra considerazione è che tale frase, per una sorta di eterogenesi dei fini, non contrasta assolutamente con l’altra che si vorrebbe criticare. Infatti, se analizziamo la frase “inquisita”, – “credere, obbedire, combattere”, si evince facilmente che il presupposto per l’”obbedire” e il “combattere” è il “credere”, senza il quale non è richiesto ne obbedire, ne combattere. Sarebbe come dire che un sacerdote cattolico non debba obbedire ai comandamenti e alle gerarchie ecclesiastiche anche se ha fede, cioè crede, nella propria religione e nella Chiesa di Roma.

In ogni caso, visto l’entusiasmo con cui ha approvato tale frase, il comune nulla potrà dire se, a dicembre, quando si dovrà pagare la seconda rata dell’IMU, i cittadini risponderanno: “ Nessuno ha il diritto di obbedire”. 

Eriprando della Torre di Valsassina

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